Il forte aumento del fabbisogno finanziario italiano, salito a 51 miliardi a luglio 2013 dai quasi 28 del luglio 2012, «mette in risalto i rischi crescenti per il conseguimento dell’obiettivo di disavanzo delle amministrazioni pubbliche nel 2013 (2,9% del Pil)». È quanto scrive la Banca centrale europea nel suo bollettino mensile, sottolineando che «il peggioramento è dovuto soprattutto all’erogazione di sostegno al settore finanziario e al rimborso di arretrati».
«Al fine di ridurre ulteriormente gli squilibri e di promuovere la competitività, la crescita e la creazione di posti di lavoro — ha scritto la Banca centrale diretta da Mario Draghi — è necessario che i paesi dell’area dell’euro continuino a portare avanti il proprio programma di riforme. I governi non dovrebbero vanificare gli sforzi già compiuti allo scopo di ridurre il disavanzo pubblico e riportare il rapporto debito/pil su un percorso discendente».
Via libera insomma al risanamento, ma conciliando austerità e crescita. Registrati segnali di miglioramento economico dell’area euro che secondo la Bce va verso «una graduale ripresa dell’economia». Ma Mario Draghi ha avvertito: «I germogli della ripresa sono ancora molto, molto verdi». Per i restanti mesi del 2013 e il prossimo anno ha sottolineato la Banca centrale nel bollettino di settembre «ci si attende, in linea con lo scenario di base, un lento recupero del prodotto, soprattutto sulla scorta di un progressivo miglioramento della domanda interna sostenuta.
«Al fine di ridurre ulteriormente gli squilibri e di promuovere la competitività, la crescita e la creazione di posti di lavoro — ha scritto la Banca centrale diretta da Mario Draghi — è necessario che i paesi dell’area dell’euro continuino a portare avanti il proprio programma di riforme. I governi non dovrebbero vanificare gli sforzi già compiuti allo scopo di ridurre il disavanzo pubblico e riportare il rapporto debito/pil su un percorso discendente».
Via libera insomma al risanamento, ma conciliando austerità e crescita. Registrati segnali di miglioramento economico dell’area euro che secondo la Bce va verso «una graduale ripresa dell’economia». Ma Mario Draghi ha avvertito: «I germogli della ripresa sono ancora molto, molto verdi». Per i restanti mesi del 2013 e il prossimo anno ha sottolineato la Banca centrale nel bollettino di settembre «ci si attende, in linea con lo scenario di base, un lento recupero del prodotto, soprattutto sulla scorta di un progressivo miglioramento della domanda interna sostenuta.