Ha già immaginato come andrà. Tra quattro anni, quando per la Pirelli si aprirà la strada di un nuovo azionariato, e per lui quella delle 70 primavere, vorrebbe «vedere volare l’azienda, anche senza di me. Magari guardandola dalla barca a vela». Chissà se Marco Tronchetti Provera pensa davvero di cambiare timone e lasciare i panni del capitano d’impresa. «L’anagrafe dice questo. Poi vedremo» risponde sorridendo il presidente della Pirelli. Giovedì scorso Tronchetti ha riunito a Londra gli analisti finanziari per illustrare il tragitto che da qui al 2017 proietterà la Bicocca verso il futuro. Un percorso iniziato con il riassetto della filiera di controllo del gruppo, tutt’ora in corso, e lo scioglimento, la scorsa settimana, del patto di sindacato della Pirelli. Adesso è arrivata la parte industriale del programma. Che è un’accelerazione verso «margini e profittabilità», dove continua a essere privilegiata la produzione «alto di gamma» a tecnologia avanzata, che garantisce i rendimenti e i tassi di crescita più alti della media di mercato. E’ la ricetta già sperimentata negli anni della crisi, in cui la Bicocca ha stretto la cinghia per continuare a investire e crescere. Ora può allentarla un po’ e iniziare a capitalizzare il lavoro fatto.
Corriere della Sera
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