Il presidente siriano Bashar Assad minaccia una ritorsione in caso di attacco americano. E avverte che in caso di intervento armato di Usa e Francia, gli amici della Siria, le milizie libanesi di Hezbollah e l'Iran (tutti uniti dalla comune fede sciita) effettuerebbero rappresaglie. Dopo l'intervista della settimana scorsa al francese Le Figaro, il presidente siriano parla ancora con i media occidentali. E questa volta lo fa con l'americana Cbs. Quella con il giornalista Charlie Rose è la prima intervista di Assad a una emittente americana in circa due anni. Il presidente siriano ha ribadito di non essere dietro l'attacco con armi chimiche del 21 agosto, ripetendo che non ci sono prove dell'evento.
Secondo Assad, ha riferito Rose, un attacco potrebbe diminuire le capacità delle sue truppe (come vorrebbe Barack Obama) ma così facendo si concederebbe un vantaggio alle frange qaediste dell'opposizione.
Charlie Rose ha intervistato Assad nel palazzo presidenziale di Damasco. L'intervista sarà trasmessa interamente sulla Cbs lunedì sera, lo stesso giorno in cui il presidente americano Barack Obama concederà interviste a sei reti americane nella sua azione a tappeto per convincere il Congresso e gli americani a sostenere l'azione militare in Siria.