Uno studio del McKinsey Global Institute prevede che nel 2025 il 46% delle 500 maggiori corporation della classifica di Fortune sarà basato in economie emergenti. Era il 5% nel 2000.
«Questa potente ondata di nuove imprese potrebbe alterare profondamente le dinamiche competitive da tempo stabilite nel mondo», commenta lo studio. Se ci si riferisce alla lista delleFortune 500, le corporation con sede in Paesi emergenti erano 24 nel 2000 e saranno 230 tra una dozzina d’anni, secondo le proiezioni di McKinsey.
Nel mondo ci sono oggi ottomila imprese con un fatturato superiore al miliardo di dollari: tre quarti vengono da Paesi sviluppati. Entro il 2025, altre settemila raggiungeranno quella dimensione e il 70% di queste nuove imprese avrà il quartier generale in Paesi emergenti.
Delle 150 imprese europee nella classifica delle 500 di Fortune, quattro su dieci siano nate prima del 1900; è ora in arrivo una nuova generazione che le minaccia direttamente. Devono rispondere alla sfida in fretta.
Quello che può succedere — nota McKinsey — è simile all’onda delle case automobilistiche giapponesi che invasero i mercati occidentali negli anni Ottanta. Ma in una misura molto maggiore e non in un solo settore. La sudcoreana Samsung che conquista quote di mercato alla Apple è l’esempio più evidente del momento. Si ripeterà moltiplicato. Anche perché le nuove imprese saranno probabilmente agili, con costi più bassi delle concorrenti occidentali; meno preoccupate dei risultati a breve termine ma più focalizzate sui tempi medio-lunghi delle imprese quotate a Wall Street o nelle Borse europee.
Corriere della Sera
«Questa potente ondata di nuove imprese potrebbe alterare profondamente le dinamiche competitive da tempo stabilite nel mondo», commenta lo studio. Se ci si riferisce alla lista delleFortune 500, le corporation con sede in Paesi emergenti erano 24 nel 2000 e saranno 230 tra una dozzina d’anni, secondo le proiezioni di McKinsey.
Nel mondo ci sono oggi ottomila imprese con un fatturato superiore al miliardo di dollari: tre quarti vengono da Paesi sviluppati. Entro il 2025, altre settemila raggiungeranno quella dimensione e il 70% di queste nuove imprese avrà il quartier generale in Paesi emergenti.
Delle 150 imprese europee nella classifica delle 500 di Fortune, quattro su dieci siano nate prima del 1900; è ora in arrivo una nuova generazione che le minaccia direttamente. Devono rispondere alla sfida in fretta.
Quello che può succedere — nota McKinsey — è simile all’onda delle case automobilistiche giapponesi che invasero i mercati occidentali negli anni Ottanta. Ma in una misura molto maggiore e non in un solo settore. La sudcoreana Samsung che conquista quote di mercato alla Apple è l’esempio più evidente del momento. Si ripeterà moltiplicato. Anche perché le nuove imprese saranno probabilmente agili, con costi più bassi delle concorrenti occidentali; meno preoccupate dei risultati a breve termine ma più focalizzate sui tempi medio-lunghi delle imprese quotate a Wall Street o nelle Borse europee.
Corriere della Sera