Ma quale bocciatura!». Il ministro dell’Economia non ci sta. All’indomani del giudizio preliminare della commissione Ue sulla legge di Stabilità (è la prima volta che accade dopo l’entrata in vigore dell’accordo cosiddetto two pack), Fabrizio Saccomanni respinge commenti acidi e conclusioni affrettate: «Non ci sarà nessuna manovra aggiuntiva, né dovremo studiare interventi supplementari». Dato per scontato che gestire le finanze in un Paese con il debito al 133% l’anno prossimo è fatica di Sisifo, Bruxelles ha detto, a chiare lettere, che la correzione dei conti pubblici è insufficiente. La nostra crescita 2014 è stimata dall’Europa solo allo 0,7%, contro l’1,1% delle previsioni del governo, dunque indebolendosi il denominatore bisognerà tagliare (o tassare di più) per avvicinarsi al pareggio strutturale, obiettivo ormai inciso nella nostra Costituzione. O no?
Corriere della Sera
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