Monday, 30 September 2013

Berlusconi:L'esperienza di governo è finita

«La nostra esperienza di governo è finita» È ultimativo Silvio Berlusconi al termine della riunione coi suoi a Palazzo Grazioli, dove ha anche chiarito di aver «deciso lui» di chiedere ai ministri del Pdl di rassegnare le dimissioni dal governo.
Fine dei cinque mesi dell'esecutivo Letta, dunque? Sì, anche se Berlusconi garantisce che: « il decreto Iva sarà approvato. Abbiamo le coperture per 10 miliardi: no all'aumento di benzina e simili. È una follia l'aumento dell'Iva». E comunque «la linea politica economica di Letta minimalista e rinunciataria». Il Cavaliere dice «no a governicchi con maggioranze raffazzonate, transfughi e con gente scappata di casa». E chiede pure le dimissioni dei sottosegretari. Insomma, approvati i provvedimenti, «bisognerà tornare a votare»
Berlusconi torna sui motivi della scelta: «Ho deciso nella notte. Perché gli italiani non capivano come facevamo a stare al governo con la sinistra se i nostri deputati si erano dimessi». E continua: «Dobbiamo spiegare ai nostri cittadini le nostre ragioni Forza Italia non è una forza estremista e nessuno mi ha costretto a far dimettere i ministri». E, riguardo al clima agitato all'interno del partito, commenta: « Dobbiamo restare uniti, non dobbiamo dare all'esterno l'impressione che sta dando il Pd, i panni sporchi si lavano in casa. Quello che hanno fatto i ministri lo hanno fatto in buona fede ma abbiamo chiarito tutto.»
 E, a fine riunione, mentre la quasi totalità dei parlamentari del Pdl annuncia che voterà no alla mozione di fiducia del Premier l'unica voce contro sembra quella di Cicchitto: «O congeliamo le dimissioni dei ministri e, così facendo, vengono meno le ragioni per un voto di fiducia oppure il Pdl deve votare la fiducia». Così Fabrizio Cicchitto al termine della riunione del Pdl, sottolineando che questo è l'unico modo per fare ciò che Berlusconi ha detto e cioè votare delle misure in pochi giorni. E poi ha aggiunto: «Mi sarei augurato che all'intervento di Berlusconi fosse seguito un dibattito, anche convocando un'altra riunione domani. Ma mi è stato detto di no».

Corriere della Sera

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