Due app al giorno, come minimo. Così a fine 2012 il mercato italiano delle applicazioni per dispositivi mobili ha toccato quota 750 nuovi software sviluppati. Una crescita del 25% rispetto all’anno precedente, mentre il numero totale di app scaricate dagli italiani è passato dalle 500 mila del 2011 alle 800 mila del 2012.
Le cifre
Il mercato, fotografato dall’«Osservatorio mobile Internet, content & apps» della School of management del Politecnico diMilano, è in continua crescita e l'anno scorso ha raggiunto il ricavo totale di 118 milioni di euro per quanto riguarda le app a pagamento (+76% rispetto al 2011). «Quello delle app è un settore del digitale in cui l'Italia si dimostra all'avanguardia. Nessuna sorpresa: i cellulari sono sempre piaciuti molto, ora sono gli smartphone a farla da padrone. E gli italiani con le app si sanno destreggiare bene, sia come utenti che come sviluppatori», spiega Andrea Rangone, responsabile scientifico dell'Osservatorio e delegato del rettore per il PoliHub.
Il mercato, fotografato dall’«Osservatorio mobile Internet, content & apps» della School of management del Politecnico diMilano, è in continua crescita e l'anno scorso ha raggiunto il ricavo totale di 118 milioni di euro per quanto riguarda le app a pagamento (+76% rispetto al 2011). «Quello delle app è un settore del digitale in cui l'Italia si dimostra all'avanguardia. Nessuna sorpresa: i cellulari sono sempre piaciuti molto, ora sono gli smartphone a farla da padrone. E gli italiani con le app si sanno destreggiare bene, sia come utenti che come sviluppatori», spiega Andrea Rangone, responsabile scientifico dell'Osservatorio e delegato del rettore per il PoliHub.
L'«app economy», insomma, è in continua crescita e anche fra le startup è uno dei settori più vivaci. Rangone lo conferma: «Abbiamo un buon numero di società italiane che stanno cavalcando il fenomeno, con risultati di business interessanti: alcune riescono a guadagnare anche diverse decine di migliaia di euro al mese. Ma attenzione, accanto agli esempi di successo ci sono anche molte app che non ce la fanno a imporsi e sviluppatori che non riescono a vivere solo di questo mestiere».
Source: Corriere della Sera