In duecentomila sono in piazza Maidan a Kiev, a favore dell’ingresso in Europa dell’Ucraina. Una minoranza di manifestanti (10-15 mila secondo i media locali) hanno fronteggiato la polizia domenica sera e sono scoppiati violenti scontri lungo la strada che conduce al palazzo presidenziale e al Parlamento. Alcune persone, con il volto coperto, sono armate di bastoni e bombolette di spray irritante. Gli agenti rispondono con manganelli e gas lacrimogeni. È di 100 feriti dei quali 40 agenti - 4 in condizioni gravi - il bilancio provvisorio fornito dal ministero dell’Interno ucraino. In serata la Casa Bianca ha emanato un comunicato in cui si chiede lo stop alle violenze.
LA CASA BIANCA: «STOP A SCONTRI» «Esortiamo il governo dell’Ucraina ad adottare misure che aiutino il Paese ad andare avanti, compresa l’abrogazione della legislazione anti- democratica entrata in vigore nei giorni scorsi, il ritiro della polizia anti-sommossa dal centro di Kiev, e l’inizio di un dialogo con l’opposizione politica». Nel pomeriggio sul palco della piazza in rivolta era salita anche Tetiana Chornovil la reporter e attivista politica picchiata brutalmente nella notte di Natale .
LE PROTESTE - I gruppi più violenti di manifestanti hanno attaccato e devastato vari mezzi delle forze dell’ordine, alcuni dei quali sono stati dati alle fiamme. Alcuni manifestanti hanno anche smantellato un marciapiede per lanciare pietre contro le forze dell’ordine. Gli scontri, durissimi, si stanno consumando con temperature polari, a meno sette grandi centigradi. L’opposizione manifesta in maniera ininterrotta contro Yanukovich da novembre quando il presidente decise di far saltare la firma dell’Accordo di Associazione con l’Ue. Nonostante le basse temperature, i manifestanti sono tornati in piazza: molti, con il volto coperti da maschere, in quello che è un evidente tentativo di prendersi gioco della nuova legge che impone di manifestare a viso scoperto.