L’accordo cui l’Italia lavora con la Svizzera per la tassazione dei capitali esportati illegalmente verso l’estero è «vicino» e i colloqui con il governo elvetico sono andati «bene», ma «non posso dare una data precisa» per chiudere. Lo ha detto a Davos il ministro dell’Economia Fabrizio Saccomanni, che al World Economic Forum ha parlato anche di altri temi importanti per l’agenda politica economica del governo. Governo il cui obiettivo, ha spiegato il ministro, è «ridurre le tasse sul lavoro e sulle imprese».
PRIVATIZZAZIONI - «Il consiglio dei ministri darà un primo segnale sulla riduzione del cuneo fiscale — ha aggiunto — con il rinvio a maggio di un miliardo di contributi Inail da versare da parte delle imprese, che avranno liquidità “gratuita” per tre mesi». Un consiglio dei ministri importante anche per il decreto privatizzazioni che metterà sul mercato il 40% di Poste italiane. Il processo «parte oggi in concreto» ha puntualizzato il responsabile del dicastero economico, aggiungendo che il piano di privatizzazioni che il governo avvierà oggi partendo da Poste Italiane ed Enav «durerà almeno un paio d’anni».
RIENTRO CAPITALI - Sul provvedimento per il rientro dei capitali Saccomanni «non prevede alcuna forma di anonimato, amnistia o condono ma solo un diverso trattamento penale per il contribuente che collabora con il fisco». «C’è invece - ha aggiunto - un inasprimento penale per coloro che non collaborano e possono venire identificati attraverso lo scambio di informazioni a livello internazionale, attività di polizia» e altri meccanismi.
Corriere della Sera