Le borse europee hanno chiuso la settimana in forte rosso sulla scia del tracollo delle valute dei paesi emergenti. L’indice Stoxx 600, che fotografa l’andamento dei principali titoli quotati sui listini del Vecchio continente, ha ceduto il 2,40%, che equivale a 220 miliardi di euro bruciati in una sola seduta.
EMERGENTI - La giornata di Borsa dei principali mercati europei è stata trascinata in ribasso dai paesi emergenti. In particolare Cina, India, Russia, Brasile e Sudafrica, che avevano trainato la crescita economica globale dopo il 2008, potrebbero ora essere contagiati dalla crisi. Tra giovedì e venerdì i mercati valutari di diversi paesi emergenti, primi fra tutti quelli di Argentina e Turchia, hanno infatti sperimentato un pesantissimo tracollo delle rispettive monete. E questa situazione ha eroso i ricavi su tutti le piazze europee. Londra ha chiuso in calo dell’1,62%, Parigi a -2,79% e il Dax 30 di Francoforte è sceso del 2,48% a 9.392,02 punti. Piazza Affari ha archiviato la seduta con una perdita del 2,3%. Chiusura in rialzo sopra i 220 punti base per lo spread tra Btp e Bund. Il differenziale di rendimento tra il decennale italiano e il pari scadenza tedesco ha terminato gli scambi a 226 punti, 12 in più rispetto alla chiusura di giovedì.
Corriere della Sera